Rock & the City Podcast va alla scoperta delle città d’Europa e degli studi di registrazione che, negli anni ’70-’90 del Novecento, sono stati il cuore della musica Rock. Luoghi carichi di energia catalizzante. Crocevia per musicisti ribelli, produttori geniali e discografici visionari.
L’autrice di Rock and the City, Elena Messana, segue il filo che lega alcuni famosi album agli studi di registrazione e alle città che hanno attirato e ispirato i musicisti. Si tratta di luoghi circondati da un’aura speciale. Il caso tipico è quello dei Windmill Lane Studios di Dublino che, con gli U2, diventano il simbolo della rinascita della discografia irlandese.
Questi album sono nati dall’incontro di un produttore con una band o dall’incrocio tra la vicenda personale di un artista e il destino di una città. Per esempio, la Island Records e Bob Marley sono legati ad un imprenditore inglese con la passione per la Giamaica. E Gianni Sassi, un pubblicitario che voleva scardinare il conformismo, ha fatto dell’amicizia e della sperimentazione le basi di un’etichetta discografica indipendente. Questa etichetta straordinaria, nata nella Milano degli anni di piombo, era la Cramps Records.
Il podcast Rock and the City racconta l’era dell’analogico e del vinile, quando la musica si produceva in sale di incisione simili all’antro del mago Merlino. In queste sale i suoni nascevano dall’ingegnosa inventiva di tecnici e musicisti ‘alchimisti’. I dischi avevano due lati, una certa loro consistenza e un loro odore. Le copertine erano parte integrante della strategia di vendita. Le tracce si dovevano ascoltare una dopo l’altra: nessuna playlist fai da te e nessun effetto digitale.
Poiché i brani sono protetti da copyright, la sfida del podcast è di ricreare le atmosfere degli album e delle città con rumori, melodie popolari, riff e soundalike in grado di far assaporare quelle sonorità.
Elena Messana, l’autrice di “Rock and the City” Podcast
Elena Messana è un’appassionata di musica e di storia sociale dei media. Adora scavare nel passato degli artisti e nelle origini delle loro canzoni. Nel suo mondo non esistono confini tra la musica pop, rock e quella classica, il cinema, l’arte moderna, le copertine dei dischi, la pubblicità, la vita quotidiana, la scienza e la poesia. Ha scritto e narrato il podcast pensando che i suoi viaggi finiscono sempre in uno studio di registrazione. Un po’ certamente anche per deformazione professionale, visto che nella vita si è occupata per venti anni di supervisione del doppiaggio.
Le puntate di Rock and the City
Island Studios, Londra – Episodio 1
Protagonista di questa puntata è la Swinging London degli anni ‘60, quando la capitale britannica era la sede delle principali case discografiche e attirava artisti di tutti i generi. In quegli anni Chris Blackwell, geniale fondatore della Island Records, crea gli Island Records a Notting Hill, quartiere di freak e immigrati dai Caraibi.
A Londra, negli anni ‘70, lavora e vive anche Bob Marley. Elena ci fa scoprire come ha fatto a diventare una vera rockstar.
Sarm Studios, Londra – Episodio 2
Negli anni ’80 il produttore Trevor Horn acquisisce gli Island Studios e li ribattezza Sarm Studios, facendone il tempio della musica elettronica. Celebre la registrazione di Do they know it’s Christmas? della Band Aid. Horn trasforma ogni brano in un successo, come Slave to the rythm e Belfast child. Ma in questi anni il fenomeno sociale della gentrificazione avrà un forte impatto anche sugli studi di registrazione.
Wessex Sound Studios, Londra – Episodio 3
La sala annessa a una chiesa sconsacrata di Londra diventa un importante studio di registrazione dove incideranno i due gruppi simbolo del punk: Sex Pistols e The Clash. I segreti della produzione di London Calling e la visione che i Clash hanno della loro città. L’acustica dei Wessex Sound Studios attira anche i Queen: qui Brian May metterà in pratica le sue teorie di astrofisica per l’incisione di We will rock you.
Windmill Lane, Dublino – Episodio 4 – prima parte
Dublino negli anni ’70 è una città in crisi. Negli studi di Windmill Lane, ex magazzino dall’acustica improbabile, nasce il primo album degli U2, Boy. Vediamo da quale cultura viene la band, chi l’ha sostenuta, l’amicizia con i Virgin Prunes, il Lypton Village. Incontriamo il capo della loro etichetta discografica, Chris Blackwell, il bambino sulla copertina dell’album e il produttore Steve Lillywhite, che ci racconta i segreti di Boy.
Windmill Lane, Dublino – Episodio 5 – seconda parte
Windmill Lane diventa il simbolo della rinascita della discografia irlandese, non solo con gli U2, ma anche con i Clannad e i Waterboys, ‘adottati’ dall’Irlanda per Fisherman’s blues. Anche The Joshua tree parla di Dublino. Scopriamo qual è la relazione tra questi musicisti e andiamo dietro le quinte di alcuni video degli U2 girati a Dublino.
Gianni Sassi, gli Area e Milano – Episodio 6
Milano negli anni Settanta vive la contestazione e vede nascere molti fermenti musicali. La storia di Gianni Sassi, instancabile agitatore culturale e “guerrigliero del marketing”; a lui si devono le copertine provocatorie dei primi album di Franco Battiato e la nascita della Cramps Records: una vera factory dalla quale sono usciti Eugenio Finardi e gli Area di Demetrio Stratos.
Podcast e musica
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Degeneri. I generi musicali sono morti